Venerdì, 20 Settembre 2024 06:38

Intervista al segretario generale nazionale del sindacato di Polizia OSA, Antonio Porto   In evidenza

Scritto da Ingrid Busonera

Di Ingrid Busonera Roma, 19 settembre 2024 - Antonio Porto poliziotto, in tutta la sua carriera, ha sempre difeso e la propria libertà e indossato la divisa con orgoglio e onore, a disposizione dei più deboli. Oggi continua a farlo, nonostante le punizioni disciplinari per essere andato contro il sistema. 

“Quando è iniziata la farsa, - racconta il poliziotto-, fortunatamente sono stato messo in guardia sulla efficacia del “vaccino” rispetto alle continue varianti, e proprio questo mi ha fatto desistere dal sottopormi alle inoculazioni, con tutte le conseguenze che ne sono derivate”.

Il poliziotto, infatti, è stato sospeso sia per non essersi vaccinato, andando incontro a tre mesi con stipendio zero, sia per le attività di sindacalista, con due procedimenti disciplinari per il licenziamento conclusi con tre mesi di sospensione e sei mesi di sospensione dal servizio.

In seguito, ha ricevuto un’altra sanzione disciplinare, sempre per attività da sindacalista contro gli obblighi del green pass e vaccinali, una deplorazione congiunta con pena pecuniaria di 5/30 dello stipendio.

Perché nasce OSA? 

 

L' Associazione Operatori Sicurezza Associati, costituita da poliziotti e tantissimi membri appartenenti alle Forze dell’Ordine, nasce nel 2020. Già dal principio ha portato avanti un’attività incessante contro tutto ciò che riguardava gli obblighi vaccinali e la pandemia, successivamente nel 2022 il direttivo di questa associazione ha deciso di costituire il sindacato.

Nel luglio 2022 nasce quindi OSA Polizia, in principio non ne facevo parte, in quanto ho iniziato con il LES (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato), successivamente quando quest’ultimo si è fuso con uno dei sindacati maggioritario ho deciso di non farne più parte perché non ne condividevo la scelta, e ho preso in mano il sindacato OSA Polizia, a settembre 2023, costituendone l’ossatura che ci ha reso quello che siamo oggi. 

La nostra attività principalmente si occupa della tutela degli interessi dei poliziotti ma soprattutto la difesa della dignità di ognuno di loro, siamo impegnati in modo particolare nella tutela legale dei sospesi per non essersi vaccinati per la prevenzione dall’infezione della SarsCov-2, e portando avanti la tutela dei vaccinati, dei danneggiati e i famigliari dei deceduti.

Abbiamo constatato che è aumentato a dismisura il numero di morti per malore improvviso e di problematiche di salute insorte post vaccinazione, il problema è che tanti non lo fanno emergere per paura di essere buttati fuori o demansionati, in quanto il principio fondamentale del nostro lavoro è “essere di sana e robusta costituzione”. 

Quali battaglie state portando avanti?  

Sono uno dei firmatari della denuncia fatta a Roma contro Magrini e Speranza, insieme ad altre associazioni, per aver permesso l’immissione in commercio di farmaco imperfetto e pericoloso per la salute pubblica, e le altre violazioni. Il nostro obiettivo è riportare il sindacato alla sua propria funzione, ovvero quella di organo di controllo senza scendere a compromessi con l’Amministrazione. La legge 121/81 (Pubblica Sicurezza) necessita a mio avviso di una riforma.  

 

Camminate da soli o con altre realtà? 

Collaboriamo con tutte le associazioni che ce lo chiedono, o che intendono coinvolgerci, quando l’obiettivo è lo stesso: la difesa dei diritti fondamentali dell’essere umano.

Attualmente collaboriamo con l’Associazione Avvocati Liberi, OSA Italia, Sindacato Finanzieri Democratici, Fisi ed altre associazioni.

Cerchiamo di far comprendere al cittadino l’importanza di un ambiente lavorativo sano che porti serenità ai poliziotti, perché un poliziotto sereno rende di più sul posto di lavoro di poliziotto scontento, con il risultato finale, la “Sicurezza dei cittadini”, molto più efficiente ed efficace, inoltre cerchiamo di risanare la spaccatura che si è creata tra il popolo e le forze dell’ordine. Siamo parte del popolo, figli del proletariato, andare contro il popolo sarebbe come andare contro noi stessi.

Stiamo cercando di creare una Fondazione, insieme ad altre entità, dove portiamo tutte le Associazioni che vi desidereranno aderire, in modo da poter aiutare strutturando una realtà capace di sostenere i progetti di ogni singola Associazione e portare avanti i progetti per l’obiettivo comune. 

 

Come tutelate i poliziotti sospesi? 

Per esonerare quei poliziotti che ci hanno richiesto assistenza, precedentemente sospesi per l’inadempimento all’obbligo vaccinale previsto dal D.L. 44/21 dal pagamento di un’eventuale condanna delle spese, abbiamo come Segreteria Nazionale, un ricorso al TAR competente per il riconoscimento della natura discriminatoria delle sospensioni dal lavoro e dalla retribuzione per non essersi vaccinati. Siamo speranzosi nel risultato positivo di questo ricorso, ma in caso di rigetto dello stesso non ci fermeremo, ricorrendo eventualmente anche davanti alla CEDU (Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo). 

 

Il numero dei malori nelle forze dell’ordine è allarmante? 

Giornalmente vengo a conoscenza di colleghi con nuovi disturbi di salute, alcuni vengono ricoverati, altri scoprono improvvisamente dei tumori o disturbi cardiocircolatori.  Solo dal 1° luglio di quest’anno abbiamo registrato già quasi 30 decessi per malore improvviso e/o malattie oncologiche (turbocancro).

I numeri sono molto alti e importanti, ma purtroppo non riusciamo a quantificarli con certezza, abbiamo fatto richiesto dei dati al Dipartimento di P.S. per ottenere i tassi di mortalità degli ultimi 10 anni, ma non abbiamo ricevuto alcuna risposta, su questo tema silenzio tombale da parte dei nostri vertici.

In passato è stato riconosciuto il nesso di correlazione per il decesso del collega Davide Villa, vaccinato con Astrazeneca, ma siamo fermi con le indagini per le altre morti. Per la collega Raffaella De Luca abbiamo nominato un CTU di parte ma nonostante le indagini siano partite oltre un anno fa, ancora non abbiamo risposte. 

Sembrerebbe che da parte della Magistratura ci sia un’ostilità ad indagare, e la volontà di nascondere i fatti, dal divieto di effettuare autopsie del periodo pandemico alla questione dell’interrogatorio di Speranza, dove è stata violata qualsiasi normativa.

La Legge di Cartabia è stata completamente disattesa da parte dei Giudici del Tribunale dei Ministri di Roma, l’interrogatorio è avvenuto a telecamere e microfoni spenti mentre la Legge impone la videoregistrazione. Non potremo mai conoscere il reale contenuto delle sue dichiarazioni. 

Grazie mille al segretario OSA per averci illustrato come procedono a tutela di una categoria purtroppo schiacciata dagli obblighi imposti durante la pandemia.

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